
Il rapporto rileva una crescita costante per il quinto anno consecutivo. Scritto da Redazione Directio
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato in data 23 maggio il rapporto immobiliare residenziale, concernente il mercato immobiliare delle abitazioni, realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con ABI, l’Associazione bancaria italiana.
Il rapporto rileva una crescita costante per il quinto anno consecutivo, nel 2018 si è assistito ad un rialzo del 6,5% rispetto all’anno precedente, per un totale di quasi 580mila transazioni e un fatturato di oltre 94 miliardi di euro, registrando il dato più alto dal 2010 ad oggi.
A livello regionale i dati illustrano che:
- l’Emilia Romagna è la regione con il maggior incremento del numero di compravendite di abitazioni (+11,3%);
- le Marche registrano +10,2%;
- il Veneto +10%;
- la Basilicata è l’unica regione che presenta un calo del 5,9%.
Tra le grandi città, la classifica prevede:
- Bologna (+10,5%);
- Palermo (+7,7%);
- Napoli (+5,9%);
- Torino (+4,3%);
- Firenze (+3,9%);
- Genova (+3,6%);
- Milano (+3,4%);
- Roma (+3%).
Il rapporto delinea:
- Mercato delle abitazioni: si stima un lieve calo delle compravendite di abitazioni in nuda proprietà (-0,4%), soprattutto al Sud, dove il calo è stato più marcato (-6,6%);
- Scambi di box e posti auto: in crescita con circa 336.800 transazioni, con un aumento del 5,2% rispetto al 2017.
- Mutui ipotecari: in aumento dell?8,8% rispetto all’anno precedente. La durata media del mutuo è fissa a 22,9 anni e la rata media (pari a 585 euro mensili) è in calo del 2,1% sul 2017.
- Locazioni: nel 2018 il numero di abitazioni concesse in locazione è stato pari a 1.377.364, lo 0,3% in più rispetto allo scorso anno. Il canone annuo medio pagato è stato nel 2018 pari a circa 67 €/mq. In particolare nel 2018 si conferma ancora:
- un canone medio annuo più elevato nei contratti di locazione agevolati per studenti (76,4 €/mq);
- un canone più basso nei contratti ordinari di lungo periodo (65,2 €/mq).
- Indice di affordability: a fine 2018 l’indice risultava pari al 14,6%, 10 punti percentuali in più rispetto al primo semestre del 2012. Il trend crescente dell?indice nel 2018 è riconducibile a:
- la riduzione del costo relativo delle case (dato dal rapporto tra prezzo della casa e reddito disponibile)
- la prosecuzione dell’andamento di contrazione dei tassi di interesse sui mutui.
Si ricorda che: L’indice di affordability elaborato dall’Abi, sintetizza l’analisi di vari valori (quali: reddito disponibile, prezzi delle abitazioni, andamento, tassi di interesse sui mutui) che incidono sulla possibilità per una famiglia media di acquistare un’abitazione al prezzo medio di mercato, contraendo un mutuo, e ne descrive l’andamento. Maggiore è il valore dell’indice più è facile acquistare un’abitazione da parte della famiglia finanziandosi con un mutuo.