
Sul tavolo della Commissione Europea è in esame la direttiva sulla prestazione energetica che gli edifici dovranno avere in futuro.
Cosa prevede la proposta attuale? Per quanto riguarda i nuovi edifici di proprietà di enti pubblici essi dovrebbero essere ad emissioni ZERO dal 2028 e dal 2030 TUTTI gli edifici nuovi dovranno essere ad emissione ZERO.
Cosa è previsto per gli edifici già esistenti? Vengono fissate soglie di consumi di energia primaria che, tradotti in classe di prestazione energetica, non dovranno essere al di sotto della classe E entro il 2030 ed almeno in classe D entro il 2033.
Ovviamente tutto ciò ha scatenato una marea di polemiche, partendo da: “La casa è sacra e non si tocca”, a: “Non esageriamo con questa sostenibilità ambientale”, ma pochi sono stati i ragionamenti fatti su quale strada intraprendere per risolvere un problema che sta influenzando pesantemente la nostra vita.
Qual è la situazione attuale?
Sappiamo che il riscaldamento residenziale inquina più dei trasporti, creando percentuali altissime di polveri sottili che nuocciono gravemente alla nostra salute. L’aria delle nostre città, principalmente al Nord, è davvero irrespirabile.
E’ stato stimato che oltre il 56% del nostro patrimonio edilizio risulta essere in classe energetica G dal momento che molti sistemi di riscaldamento utilizzano combustibili altamente inquinanti come, ad esempio, il gasolio.
L’Ecobonus, utilizzato in questi ultimi anni, ha sicuramente aiutato a migliorare tali dati. Molti vecchi impianti sono stati convertiti in impianti più moderni con basse emissioni con il passaggio, nella maggioranza dei casi, all’utilizzo del gas naturale. Ma non basta, perché anche il gas naturale non è ad impatto zero.
Legambiente suggerisce che, per favorire le diffusioni di sistemi di riscaldamento a zero emissioni, si debba accompagnare la dismissione degli impianti inquinanti (magari con incentivi pubblici come sta già facendo il comune di Milano) per arrivare a sistemi di alta efficienza e a basso impatto ambientale come il solare termico e le pompe di calore .
Si può fare? Sì. Sarà compito dell’Unione Europea indicare la direzione e del nostro paese applicarla in maniera chiara e guardando all’obiettivo generale e non al “proprio orto”.
Il presente è in crisi climatica! Le chiacchiere stanno a zero.