
La Legge “Aiuti-bis” ha liberalizzato l’installazione delle vetrate panoramiche (VEPA), trasparenti e amovibili, ponendo una serie di condizioni affinché l’intervento si configuri come attività di edilizia libera.
Esse devono assolvere funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, di parziale impermeabilizzazione delle piogge, dei balconi assoggettanti dal corpo dell’edificio o di logge rientranti all’interno dell’edificio. Le vetrate non devono creare spazi stabilmente chiusi e devono inoltre favorire una naturale micro-aereazione che consente la circolazione di un costante flusso di arieggiamento a garanzia della salubrità dei vani interni domestici ed avere caratteristiche tecnico-costruttive ed un profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente e da non modificare le preesistenti linee architettoniche.
Ma allora, questa veranda posso o non posso installarla liberamente?
Prima di tutto da quanto indicato si può desumere che gli spazi che vengono racchiusi da queste vetrate non potranno essere utilizzati come un’espansione dell’abitazione, e quindi tantomeno essere riscaldati per essere utilizzati in maniera stabile. L’utilizzo è del tutto simile a quello che già era in precedenza per le verande.
Inoltre bisogna considerare che molto spesso i Comuni hanno regolamenti edilizi con specifiche relative alla realizzazione delle verande soprattutto nei fabbricati condominiali, volte all’uniformità architettonica se queste soprattutto dovessero essere installate su facciate . Inoltre sempre in condominio, bisognerà comunque tener conto di ciò che prevede il regolamento o l’assemblea dei condomini. Insomma il fatto che queste VEPA siano state inserite nell’Edilizia Libera può creare un conflitto tra l’ente Comunale, il Condominio e i proprietari che vogliono agire in modo sciolto.
Fonte: Circolare 21/2022 FIMAA