
Stiamo vivendo un periodo generale ed economico piuttosto articolato. Dopo aver visto un pò di luce post lockdown che ha portato ad un momento di forte fiducia e di ripresa economica , ci dobbiamo confrontare oggi con elementi quali l’alto tasso di inflazione ed un conseguente aumento dei tassi di interesse.
In questo contesto il mercato immobiliare, che a partire dal 2020 aveva avuto tassi di crescita significativi sui numeri delle compravendite, oggi vede un ripiegamento dovuto ai fattori di contesto che influenzano la capacità d’avere risorse sufficienti per l’acquisto di una casa soprattutto per quanto riguarda le garanzie richieste dalle banche che sono diventate più prudenti e selettive, cosa che sta cambiando di molto lo scenario del mercato facendo diventare più difficile l’accesso al credito e favorendo in questo modo il mercato delle locazioni.
Uno degli aspetti fondamentali nella compravendita quando si formalizza una proposta di acquisto vincolata ad una richiesta di mutuo è quella di sapere prima che il venditore firmi la proposta per accettazione, quante sono le probabilità che la pratica di mutuo ( dopo un iter che dura circa 40 giorni), riceva il parere positivo.
La questione è spesso sottovalutata. Nella maggioranza dei casi l’acquirente che è alla ricerca di un immobile da acquistare tramite mutuo, ha solo effettuato una valutazione sui siti on line sui quali inserendo il proprio reddito si riceve l’importo presunto di erogazione ed il valore della rata di mutuo, oppure si è rivolto alla propria banca ricevendo in un primo momento solo informazioni generiche circa l’importo erogabile e valore della rata. Queste informazioni danno un senso di sicurezza all’acquirente ma non la certezza d’avere, una volta trovato la casa di interesse ed avviata la pratica di richiesta del mutuo, una delibera favorevole da parte della banca.
La conseguenza per il venditore in caso di proposta vincolata è di venire a conoscenza 40 giorno dopo l’accettazione della proposta , che il mutuo non è stato deliberato. Nel frattempo però avrà tolto dal mercato l’appartamento perdendo delle altre opportunità di vendita e dovendo così ricominciare d’accapo.
Cosa fare allora? Per dormire sonni tranquilli bisognerebbe avere un documento emesso dalla banca di pre-delibera finanziaria la quale dichiara che al soggetto richiedente è già stata fatta un’analisi del proprio stato finanziario e che lo stesso potrà quindi richiedere un mutuo. Questo è un documento che alcune banche ( 2 che io sappia) su richiesta del cliente emettono . In alternativa è molto utile una valutazione sulle reali possibilità di accesso al mutuo fatta da un consulente mutui il quale potrà dare un parere in pochissimi giorni sulle possibilità del buon fine o meno che la richiesta di mutuo può avere.
In questo modo venditore ed acquirente potranno procedere in sicurezza senza perdite di tempo o soldi.
Stiamo vivendo un periodo generale ed economico piuttosto articolato. Dopo aver visto un po’ di luce post lockdown con un conseguente momento di forte fiducia e di ripresa economica, oggi ci dobbiamo confrontare con elementi quali l’alto tasso di inflazione ed un conseguente aumento dei tassi di interesse.
In questo contesto il mercato immobiliare che, a partire dal 2020 aveva avuto tassi di crescita significativi sui numeri delle compravendite, oggi vede un ripiegamento dovuto ai fattori di contesto che influenzano la capacità d’avere risorse sufficienti per l’acquisto di una casa soprattutto per quanto riguarda le garanzie richieste dalle banche che sono diventate più prudenti e selettive. Questo sta cambiando di molto lo scenario del mercato facendo diventare più difficile l’accesso al credito e favorendo il mercato delle locazioni.
Quando si formalizza una proposta di acquisto vincolata ad una richiesta di mutuo uno degli aspetti fondamentali nella compravendita è quello di sapere, prima che il venditore firmi la proposta per accettazione, quante sono le probabilità che la pratica di mutuo (dopo un iter che dura circa 40 giorni) riceva il parere positivo.
La questione è spesso sottovalutata. Nella maggioranza dei casi l’acquirente che è alla ricerca di un immobile da acquistare tramite mutuo ha solo effettuato una valutazione sui siti on line sui quali, inserendo il proprio reddito, si riceve la quantificazione dell’importo presunto di erogazione ed il valore della rata di mutuo; oppure si è rivolto alla propria banca ricevendo in un primo momento solo informazioni generiche circa l’importo erogabile e il valore della rata. Queste informazioni, però, non danno all’acquirente la certezza d’avere, una volta trovato la casa di interesse ed avviata la pratica di richiesta del mutuo, una delibera favorevole da parte della banca.
Il rischio per il venditore (in caso di proposta vincolata) è quello di venire a conoscenza 40 giorni dopo l’accettazione della proposta che il mutuo non è stato deliberato. Nel frattempo però avrà tolto dal mercato l’appartamento perdendo delle altre opportunità di vendita. Cosa fare allora? Per dormire sonni tranquilli bisognerebbe avere un documento di pre-delibera finanziaria, emesso dalla banca, che dichiara che al soggetto richiedente è già stata fatta un’analisi dello stato finanziario e che potrà, quindi, richiedere un mutuo. Questo è un documento che alcune banche (2 che io sappia) emettono su richiesta del cliente. In alternativa è molto utile rivolgersi ad un consulente mutui il quale, in pochissimi giorni, potrà dare un parere sulle possibilità del buon fine o meno che la richiesta di mutuo può avere.
In questo modo venditore ed acquirente potranno procedere in sicurezza senza perdite di tempo o soldi.